Bagliori

Negli ultimi giorni la città è stata battuta quasi incessantemente da vento e pioggia, eppure le trame del tessuto urbano, piano piano, si sono impreziosite di piccole luci.
A pensarci bene, il baluginio ha sempre rappresentato uno degli aspetti più affascinanti del Natale per me, fin da quando ero bambina. Allora trascorrevo serate intere a giocare appollaiata sotto l’alberello addobbato, che era abitato da personaggi strani e pestiferi, tutti impegnati a prepararsi per la grande festa che si sarebbe tenuta la notte della Vigilia.
Il gioco iniziava sempre dopo i compiti, al calar del sole, quando le lucine accese tra le fronde plasticose proiettavano ombre misteriose tutto intorno.
Oggi imperversano, nei fili tesi tra i lampioni delle strade così come in quelli che si aggrovigliano tra i rami degli abeti casalinghi, i led: niente a che spartire con le vecchie luci anni ’70, in cui la lampadina poteva essere l’anima di un babbino barbuto col naso rosso o di un angioletto con le parvenze di un piccolo ussaro.
Tante storie si consumavano tra quei bagliori intermittenti e iniziavano sempre con un fendente luminoso che rischiarava il buio, segnando la fine di un giorno che sentivo ormai vecchio e l’inizio di una nuova avventura, per me e per quel piccolo mondo che brulicava di vita, nell’abete finto della mia infanzia.
Perché la luce, che provenga dalla cima di una candela consumata, da un decoro vintage o da un modernissimo led a risparmio energetico, è sempre, in potenza, una piccola alba: racchiude la speranza di qualcosa di nuovo, che nasce emergendo dal nero, quello spaventoso di una fine o quello liberatorio di una storia ormai compiuta che deve sbocciare in qualcosa d’altro.
Per questo motivo ho sperato che anche quest’anno, nel viale alberato in cui si affacciano le finestre di casa mia, tra le fronte delle jacarande emergessero i bagliori dei led. Me li hanno fatti sospirare: ho visto la città riempirsi di luci nei giorni scorsi e stavo quasi perdendo le speranze, invece stasera, tra vento e pioggia, gli operai hanno compiuto un piccolo miracolo.
Proprio alla vigilia di Santa Lucia.
So che nella mia Savona non si potrà festeggiare com’è consuetudine domani, così come, immagino, nella Sicilia del mio nonno paterno.
Le luci, però, possono essere accese. Credo che quest’anno siano ancora più preziose, necessarie a inghiottire il buio subdolo di un tempo pieno di trappole.
E allora speriamo. Che quei bagliori, tra le fronde, raccontino l’inizio di nuove storie.

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. Luca ha detto:

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    1. Lorella_Co ha detto:

      Grazie della lettura Luca ☺️🌟☺️

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      1. Luca ha detto:

        Ciao Lorella, è sempre un piacere passare a leggerti! 🙂 Buon pomeriggio. 😉

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