È un periodo denso di impegni lavorativi.

Ho spesso pensato di aggiornare Storielline con nuovi, piccoli racconti dedicati alla città (e non solo): per adesso ho un lungo elenco di spunti, che spero di sviluppare nel tempo. Non mi sto certo lamentando, perché sto lavorando a progetti culturali davvero interessanti, che mi stanno permettendo di esplorare nuovi territori, sia dell’immaginario che fisici, ma in attesa di tradurre queste sollecitazioni in “storielline”, appunto, non posso non raccontare qui del reading musicale “Storie su storie”, che si è svolto domenica scorsa all’orto dei Cappuccini di Cagliari.

Ho pubblicato locandina e foto sui profili social, ma qui vorrei prendermi un po’ di tempo -e spazio- per una serie di ragioni: intanto trovo sempre più difficile “frequentare” Facebook, perché mi pare che sia rimasto ben poco margine di condivisione reale; poi, perché “Storie su storie” è cominciato proprio da qui, dal blog “Storielline”, e per la precisione da un breve racconto che ho scritto quasi 5 anni fa dopo una visita all’orto dei Cappuccini, all’indomani delle prime riaperture post-Covid. Uscivo da una riunione di lavoro difficile, che ha segnato, come si dice, “la fine di un’epoca”, e l’orto mi ha colpito per la sua pace, per la sua aria rarefatta attraversata dalla luce: un piccolo rifugio cittadino, tra sentieri in pietra bianca da attraversare e l’ombra delle piante di ulivo sotto cui trovare, forse, un po’ di serenità.

Dopo essermi documentata, ho scoperto una stratificazione di accadimenti che nei secoli hanno segnato questo luogo speciale: così è nata una breve “storiellina”, in cui ho raccontato principalmente del Capitano della Marina Britannica William Henry Smyth, che nel 1828 ha pubblicato “Abbozzo dello stato attuale della Sardegna”, prima monografia in inglese sull’isola. Smyth circumnavigò e attraversò la Sardegna; a Cagliari, visitò l’orto dei Cappuccini e rimase così colpito dalla perizia e dall’inventiva dei frati, che all’epoca curavano la coltivazione di piante aromatiche e di un frutteto, da lasciare loro un dono speciale, la talea di un nespolo proveniente dal Giappone.

Nel tempo, ho avuto occasione di parlare di Smyth anche in una puntata del programma radiofonico “Biaxadora in su tempus”, scritto per Radio Rai Sardegna, e infine, quest’anno, mi è stata data la possibilità di raccontare ancora del Capitano, e ampliare la narrazione riguardante l’orto dei Cappuccini,  grazie all’associazione culturale La Fabbrica Illuminata e alla sua direttrice, l’attrice e cantante Elena Pau, che ha voluto inserire nel programma del festival letterario Dialoghi di Carta un reading ispirato proprio alla storia di questo piccolo, prezioso parco cittadino. Al progetto si è poi aggiunta la collaborazione con il Dorian Festival e con i suoi ideatori, i musicisti Cristina Scalas, al flauto traverso, e Davide Mocci, alla chitarra, e così è nato il reading musicale “Storie su storie”: qui, la locandina realizzata dall’illustratrice e grafica Stefania Costa.

Prendo in prestito alcuni scatti realizzati dal fotografo Stefano Conti, per trasferirvi le suggestioni della serata: tutto è cominciato dal blog e al blog affido l’emozione della “prima” e la gratitudine rivolta alle professioniste e ai professionisti coinvolti nella realizzazione del reading e, in generale, della serata, che è stata introdotta dalla scrittrice Rossana Copez. Un ultimo, importante ringraziamento lo dedico a Luciana Ledda, che ha tradotto in LIS -Lingua dei Segni- il reading, rendendolo ancora più speciale.

Concludo: questi progetti, in me, alimentano il desiderio di scrivere, di raccontare.

Questo fuoco, a sua volta, è alimentato dalla condivisione: un dono prezioso, mai darlo per scontato.

Al prossimo incontro, Capitano Smyth!