È arrivata l’allerta meteo, in questa notte dell’Epifania. Neve e gelo in Sardegna, anche a bassa quota… chissà.

Mi pare quasi di vederla, la vecchia signora, in qualche anfratto di montagna, roccia scolpita dal vento, scheletri d’albero che scricchiolano. Deve trovarsi nel cuore della Sardegna, nell’ombelico del mondo, per poter raggiungere tutti, dispensare piccoli doni e scherzi beffardi.

Ha già preparato il suo carico e ora rimesta in una pentola di ghisa la zuppa, densa di legumi e biete selvatiche, spezie segrete, aromi triturati e pestati, così che infondano la loro anima, scaldino e confortino alla fine del viaggio.

Saranno le prime luci dell’alba quando farà ritorno, forse la neve avrà davvero imbiancato l’isola e lei, la vecchia signora, avrà la bisaccia vuota e il cuore colmo di noi, di ciò che le avremo lasciato spazzare via, perché la sua scopa ci avrà solleticato la testa nel sonno.

Cosa mai avrà raccolto, in questo inizio d’anno? Forse una gran quantità di affanno e, insieme, desiderio di far tutto nonostante tutto. Ce n’è tanta, in giro, di questa strana energia “elastica”, la stanchezza che trattiene e le persone che vanno avanti, ogni passo più faticoso, eppure avanti e avanti, con la falcata che rimpicciolisce sempre più.

E tuttavia si cercano giochi divertenti e dolci immondamente golosi, calzini di peluche e buffe mutande in saldo, perché in questa speciale mattina ci sia quella piccola sorpresa, quella gioia semplice, sperata nei sogni di una notta d’allerta, lunga e fredda, in cui la vecchia signora ci avrà lasciato il suo dono segreto, tra lo zucchero, il carbone e il cioccolato.

Forse, mentre gusterà la zuppa a colazione, lei si stupirà della nostra forza, ancora una volta, e scivolando nel sonno già inizierà a prepararsi per il prossimo viaggio. Noi, certi del suo ritorno, la aspetteremo. Nonostante tutto.